Cos’è il Disturbo ossessivo compulsivo? E le cause? E i possibili rimedi?
Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è una degenerazione del disturbo d’ansia che è caratterizzato da pensieri e/o comportamenti ricorrenti e ossessivi. Le azioni di chi è affetto da disturbo ossessivo compulsivo sono associate a timori e preoccupazioni che inducono a ripetizioni incontrollate nel tentativo di placare l’ansia. Infatti queste persone credono che agendo in un determinato modo si tutelino da eventi disastrosi, che sono in realtà improbabili e irragionevoli.
Le azioni della persona affetta da disturbo ossessivo compulsivo
Le azioni compiute dalla persona affetta dal disturbo sono spesso essere di per sé azioni normali e quotidiane, ma che assumono una valenza patologica proprio per via della ripetitività e della ritualità con la quale vengono eseguite.
Esempi pratici e caratteristici di disturbi compulsivi sono:
- lavarsi continuamente le mani nel timore di contaminazioni
- controllare ripetutamente di aver chiuso il gas prima di uscire di casa
- disporre in un ordine ben preciso gli oggetti (es. i vestiti nell’armadio o gli alimenti in frigorifero) credendo che se questo ordine viene modificato possano accadere catastrofi
- controllare più volte dentro all’armadio o sotto al letto prima di addormentarsi
Ovviamente, se il disturbo non viene adeguatamente e tempestivamente trattato, si intensifica peggiorando la qualità della vita, con estraniamento dalla realtà, isolamento sociale e lavorativo nonché deterioramento delle relazioni.
Quando insorge e come insorge il disturbo ossessivo compulsivo?
Cause
Solitamente il problema insorge in giovane età, ovvero tra i 15 e i 25 anni. Così come la depressione, questa malattia risulta legata a una riduzione dei livelli cerebrali di serotonina, quindi migliora assumendo farmaci antidepressivi vanno ad agire in tal senso. Eppure pare che l’insorgenza del disturbo dipenda anche da una predisposizione genetica, come testimonia il tramandarsi il disturbo di generazione in generazione, con livelli di gravità generalmente crescenti.
Questa familiarità è un’aggravante nella tempestività della diagnosi: se una mamma con disturbo ossessivo compulsivo educa il figlio a lavarsi ad esempio ogni ora le mani, non vedrà come un disturbo il fatto che, crescendo, anche suo figlio manifesta il disturbo. Solo nel momento in cui la situazione degenera in qualcosa di veramente patologico allora ci si rivolge ad uno specialista.
Diagnosi del disturbo ossessivo compulsivo: i sintomi
La diagnosi del disturbo generalmente avviene in maniera tardiva, dopo anni dall’esordio dei sintomi. A quel punto la malattia è di solito così avanzata che ha già compromesso la qualità della vita stessa del paziente. Se si intervenisse prima del degenerare della malattia, si potrebbe giungere in tempi rapidi alla risoluzione del disturbo, ma recuperare un’esistenza gravemente colpita dal comportamento compulsivo è senz’altro un compito più arduo.
Ma nell’atto pratico, quali sono i principali sintomi ossessivi che devono suonare come un campanello d’allarme?
- Sensazione di smarrimento e forte stress di fronte a oggetti non perfettamente allineati
- Paura di contaminarsi entrando in contatto con oggetti e persone
- Paura di aver ferito qualcuno in un incidente stradale
- Tendenza a contare qualunque cosa
- Ossessiva richiesta di rassicurazione rispetto alla correttezza delle proprie azioni
- Pensieri ricorrenti legati al sesso e/o visualizzazione di immagini pornografiche
- Desiderio di urlare parole oscene
- Paura e ansia di aver dimenticato di spegnere il gas o di chiudere la porta
- Terrore di far del male a una persona cara
- Verifica irragionevole di aver eseguito una certa azione un determinato numero di volte
- Ripetizione continua di un determinato gesto
- Desiderio costante di disporre simmetricamente e allineare gli oggetti
- Impossibilità di evitare la ripetizione di specifici comportamenti
Invece quali sono gli eventi che devono preoccuparci, riferiti a un nostro familiare o amico? Di fronte a cosa dobbiamo chiederci se ci sia qualcosa che non va?
- Dermatiti frequenti alle mani: potrebbero derivare da lavaggi eccessivi
- Ferite cutanee: potrebbero essere associate a sfregamento, graffi, pizzicotti o comunque ad azioni autolesive
- Perdita o deterioramento dei capelli: potrebbero essere causa dell’attorcigliamento ossessivo dei capelli o dello strapparsi degli stessi (Tricotillomania)
Tra i disturbi correlati al disturbo ossessivo-compulsivo rientrano:
- Disturbo Ossessivo Compulsivo e disturbi correlati indotti da sostanze/farmaci o altre condizioni cliniche
- Disturbo da dismorfismo corporeo
- Disturbo da accumulo
- Tricotillomania (disturbo da strappamento dei peli)
Trattamento e cura del disturbo ossessivo-compulsivo
Il disturbo ossessivo-compulsivo richiede un “reset”, e quindi va trattato con l’aiuto di un professionista, in questo caso uno psichiatra. Non bisogna mettere tempo, una volta individuato il problema, e quello che consiglio sempre io è il coinvolgimento dell’intero nucleo familiare.
Generalmente, in primo luogo, io chiarisco ai miei pazienti la natura della malattia, così da favorire la comprensione dei meccanismi che innescano quei comportamenti irrazionali: in questo modo fornisco una prima chiave per riconoscerli come frutto di un disordine della mente e quindi disinnescarli.
Faccio capire ai miei pazienti, generalmente giovani, che le azioni che stanno compromettendo la loro vita non sono guidate dalla volontà, e non possono essere evitate senza ricorrere all’uso di cure specifiche di tipo psico-comportamentale e, nel caso, anche di tipo farmacologico.
Terapia cognitivo comportamentale
Nelle situazioni non particolarmente gravi e degenerate, come primo intervento propongo la terapia cognitivo comportamentale: l’obiettivo è raggiungere un graduale decondizionamento della abitudini acquisite, a partire da quelle di gravità più lieve fino ad arrivare a quelli più invasivi, fino alla completa risoluzione del disturbo ossessivo compulsivo.
Terapia farmacologica
Nei casi più difficili e che permangono ormai da tempo, o se il paziente non ha risposto alla terapia cognitivo-comportamentale, allora è necessario intraprendere un trattamento di tipo farmacologico che vada a correggere i livelli celebrali di serotonina (inibitori del riassorbimento della serotonina, SSRI, o della noradrenalina, SNRI). Questi farmaci riescono a determinare un notevole miglioramento dei sintomi già dopo 2-4 settimane di assunzione regolare.
Interventi di supporto
Il motivo per cui nella terapia ai miei giovani pazienti coinvolgo la famiglia e i genitori in particolare è molto semplice: per agevolare il percorso terapeutico e la guarigione è indispensabile un ambiente domestico che supporti e promuova il recupero, cercando di ristabilire le relazioni interpersonali a partire dal nucleo familiare. A volte il clima è così compromesso e destabilizzato che bisogna estendere la terapia cognitivo-comportamentale a tutta la famiglia o di prevedere l’allontanamento temporaneo del paziente in un ambiente più idoneo.
Se vuoi risolvere e guarire (o far guarire un tuo caro) da un disturbo ossessivo compulsivo, non temporeggiare: intervenire in tempo può fare la differenza nella tua vita. Contattaci oggi e inizia a guarire!