Su questo articolo ci occuperemo di come riconoscere se una persona fa uso di cocaina e di come possiamo intervenire per aiutarla.
Solitamente possiamo individuare dei comportamenti ricorrenti, ma anche delle caratteristiche fisiche in chi è dipendente dalla cocaina.
Nelle fasi iniziali non sarà facile capire che la persona utilizza cocaina, perché essa sarà abile a nascondersi, e sarà fortemente convinta che potrà smettere quando vuole e che è semplicemente un’esperienza. Quindi si sentirà tranquilla, nel pieno controllo della situazione che sta vivendo. Ma in breve tempo tutto cambierà: la dipendenza si insinuerà nel quotidiano, rendendo la persona irritata, nervosa, frequente a sbalzi d’umore, incline alla menzogna e alla manipolazione di familiari e amici che la circondano.
Lo sguardo diventerà vuoto, tutti diventeranno dei potenziali nemici, anche i suoi cari. La persona si isolerà, sembrerà non provare più interesse verso nulla.
Ma prima di approfondire il lato psicologico, vediamo quali sono le caratteristiche fisiche tipiche di chi assume cocaina abitualmente.

Come riconoscere se una persona fa uso di cocaina: effetti sul fisico

Il segnale fisico più rilevante, su una persona che soffre di dipendenza da cocaina, è sicuramente la perdita d’appetito a vantaggio della predilezione verso i dolci e il cibo spazzatura. Si può notare anche un aumento della sete, poiché l’assunzione delle droghe fa seccare le mucose. Nonostante la persona si alimenta male non ingrassa, anzi generalmente dimagrisce, ma si gonfia perché trattiene i liquidi. Inoltre, soprattutto nelle fasi iniziali, la persona tende a vomitare.
Un altro segno riguarda gli occhi e lo sguardo: sono lucidi e rossi e le pupille sono molto dilatate, anche in ambienti luminosi.
Una caratteristica meno ricorrente è il prurito: la persona con dipendenza da cocaina si gratta spesso e in varie parti del corpo.
Anche il sonno diventa disturbato: dorme poco e male di notte, e durante il giorno è incline all’abbiocco durante le attività quotidiane. A volte capita che il soggetto cada in un sonno notturno lungo e profondo che può durare molte più ore del normale: questi episodi si verificano durante i “down”, ovvero prima di andare in astinenza.
Il periodo di astinenza, al contrario, viene caratterizzato dall’iperattività: il corpo è teso, i movimenti veloci, confusi. Il sito http://www.carabinieri.it elenca quali sono i segnali da monitorare, che permangono fino a un paio d’ore dopo l’assunzione di droghe:

  • sonnolenza;
  • lentezza nel ragionamento;
  • torpore e annebbiamento mentale;
  • senso di euforia, “ridarella”;
  • estrema sensibilità per l’ambiente circostante;
  • senso del tempo dilatato, linguaggio “pasticciato” con numerosi lapsus e difficoltà a trovare le parole;
  • grande difficoltà di memoria e concentrazione con facilità a distrarsi;
  • pupille molto strette o molto dilatate secondo il tipo di sostanza assunta;
  • senso di eccitazione generale con ostentata sicurezza e buonumore, incapacità a stare fermo;
  • bisogno di parlare senza avere niente da dire e senza ascoltare ciò che dicono gli altri;
  • difficoltà ad addormentarsi;
  • inclinazione alla violenza, prepotenza e sopraffazione.

Il soggetto tenderà a parlare molto e più velocemente, e si presenta pallido, soprattutto lingua e mucose degli occhi.
Vediamo ora invece quali sono i segnali da cogliere a livello comportamentale. Infatti spesso i primi dubbi sorgono quando si notano alcuni cambiamenti caratteriali.

Come capire se una fa uso di cocaina: segni comportamentali

Chi fa uso di cocaina appare “schizzato”, sempre a mille, iperattivo, per poi piombare in uno stato di depressione e disinteresse verso tutto.
Presto inizierà a mentire per nascondere la verità, e anche per giustificare un bisogno di soldi sempre crescente. Ed è proprio questo bisogno che induce molti soggetti a compiere poi gesti criminali, come furti o violenza, verbale e anche fisica.
Se scoperta, la persona che abusa di droghe, diventerà manipolatrice e darà la colpa agli altri, insinuando nei propri cari il dubbio che sia colpa loro se si ritrova in quella situazione.

Come aiutare una persona che fa uso di cocaina

Ovviamente prima ci si accorge e prima si può intervenite, perché più la dipendenza si protrarrà nel tempo e più sarà difficile aiutare la persona ad uscirne.
Si dovrà intraprendere un percorso insieme a un professionista, che saprà indirizzare il soggetto e la sua famiglia verso la terapia di recupero e riabilitazione più adeguata.
È una strada in salita ma con la luce in fondo al tunnel: le crisi di astinenza sono dure da superare, sia per chi è direttamente coinvolto che per le persone che lo circondando. Infatti spesso la terapia si estende alla famiglia, e quindi anche ai genitori o al partner.
Attenzione però a che tipo di terapia si decide di seguire: se si decide di affidarsi all’assunzione di farmaci (ad esempio metadone, antidepressivi, ansiolitici, suboxone) molto spesso si sostituirà una dipendenza con un’altra dipendenza, sebbene nelle prime fasi di terapia un approccio farmacologico può essere necessario.
Risulta invece indispensabile una terapia psicologica, che possa guarire “l’anima” della persona e risolvere il problema alla base; può fare la differenza ed evitare ricadute e, soprattutto, ogni altra dipendenza. Per intraprendere una terapia ci si può avvalere dei SerT (servizi pubblici per le tossicodipendenze), di comunità terapeutiche e di diversi tipi di psicoterapia. In particolare:

  • Psicoterapia individuale: tecniche psicoterapeutiche di tipo supporto-espressivo, psicodinamico, interpersonale o cognitivo che si concentrano sulla persona e sulla sua dipendenza. Vengono generalmente intraprese in combinazione con altri trattamenti.
  • Psicoterapia di gruppo: confrontarsi in gruppo permette il sostegno collettivo, il confronto e il conforto. Però non sempre il tossicodipendente si sente a suo agio ad esternare i propri disagi in pubblica piazza. Ecco perché forse è un passaggio secondario.
  • Terapia familiare: come dicevamo, coinvolgere la famiglia può essere un contributo prezioso e spesso necessario al trattamento, tenendo sempre in considerazione i rapporti tra i membri, i ruoli, le regole e i confini che dominano quel nucleo.

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